Chi sono

Giancarlo Guzzardi

Ho iniziato a fotografare avvicinandomi in modo casuale a quest'attività, dopo una parentesi dedicata alla pittura come strumento espressivo di ricerca interiore e a un successivo apprendistato sulle arti visive, spaziando dal disegno tecnico alla grafica. 

Ho creato i miei primi scatti di ritratto con una fotocamera analogica Mamiya 6 x 4,5, con pellicola bianco e nero. Nel corso degli anni ho poi realizzato immagini di paesaggio, architetture, still life, sport estremi, glamour e altro ancora. Ma la mia passione restano la ritrattistica e lo still life.  

La mia esperienza è assolutamente quella di un autodidatta, iniziata realizzando i primi servizi fotografici nel formato 6x4,5 e 6x6, dedicandomi soprattutto al ritratto e al ritratto in ambiente. Per anni ho fotografato su pellicola in bianco e nero; una fotografia gestita personalmente, dallo scatto allo sviluppo della pellicola e alla stampa. 

Dopo aver conseguito un master in Fotografia Pubblicitaria presso l'Istituto Europeo di Design in Roma sono entrato nel mondo del colore, utilizzando pellicola invertibile nel formato 24 x 36 e ripercorrendo un po' tutti i settori della fotografia, da quella concettuale al ritratto, dalla fotografia documentaristica al nudo. 

Il modo di fare fotografia, la scelta dei soggetti, dei luoghi, la sensibilità nel cogliere le ore e le stagioni più propizie per le riprese, il modo di raccontare per immagini, sono per me il risultato di un bagaglio di esperienze acquisite soprattutto sul campo, nell'arco di trent'anni. Prima di approdare alla fotografia naturalistica o meglio alla fotografia in ambiente, ho dedicato tempo ed energie alla fotografia in senso lato, ai vari settori che la caratterizzano, allo studio delle tecniche, compiendo quindi il normale iter esperienziale di un qualsiasi fotografo.

Per anni la fotografia in B/N, padroneggiata ed elaborata in tutto il suo procedimento, fino al prodotto finale della stampa in grande formato, ha assorbito in maniera esclusiva la mia attenzione. Successivamente, il ritratto nelle sue varie espressioni, ma anche la fotografia sportiva, la foto di nudo o la ricerca concettuale, hanno pian piano introdotto il colore nella realtà inquadrata dall'obiettivo.

Il supporto teorico, attraverso la frequentazione di alcuni corsi di specializzazione, ha in un certo senso affinato le mie conoscenze, soprattutto nel campo della composizione e dell'illuminazione. Il salto dalla pellicola negativa a quella positiva ha poi costituito una svolta decisiva nel concetto di fotografia, sia per quanto riguarda il lato tecnico in fase di ripresa, sia soprattutto per una logica diversa nell'utilizzo del prodotto finale.

L'alta qualità della pellicola invertibile, unita alla possibilità di adoperare le immagini finali per la realizzazione di proiezioni e audiovisivi, hanno concorso definitivamente all'abbandono della pellicola negativa b/n, che per me resta un campo della fotografia a sé, per certi versi la sublimazione stessa del concetto di immagine fotografica. 

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