
Giancarlo Guzzardi Fotografia
portfolio fotografico
La Fotografia
Mi piace pensare alla fotografia come a una trasposizione, un passaggio da una situazione concretamente reale, a una rappresentazione iconografica sintetizzata e resa unica e irreale dal fotografo. Sintonizzarsi con un luogo, con una cultura, persone, modi e tradizioni diverse, è semplicemente una questione di emozioni. C'è sempre un flusso di vibrazioni tra noi e il mondo che ci circonda, in qualsiasi momento riceviamo ed emettiamo vibrazioni. La realtà, così come la percepiamo, è la somma di ciò che esprimiamo e le impressioni che a nostra volta riceviamo.
Così è il viaggio, perché la fotografia è un infinito, fantastico viaggio.
Ritratto
Il ritratto artistico non è solo la nuda trasposizione della fisionomia di una persona, che sia uomo o donna, è soprattutto un mix di ricerca estetica e sensoriale che rende affascinante la forma umana e suscita emozione.
Scene e momenti senza tempo, presenze lontane che rivivono in fantastiche reminiscenze, perspicaci, sfuggenti. Lo scopo è ricreare nella fotografia ciò che cattura l'anima, impressioni, emozioni, sogni, visioni, ciò che nella vita quotidiana spesso non si coglie.
Il volto umano non mente mai, è l'unica rappresentazione che segna tutti i territori in cui abbiamo vissuto. In passato gli artisti indagavano tra il rapporto fra l'anima e il volto, tra vissuto interiore e rappresentazione. Compivano un'indagine della psiche e dell'anima, raffigurando ciò che rivela il volto con la sua espressione, un percorso semplice, ma utile ad un cammino di ricerca e conoscenza secondo un percorso evolutivo, che s'incrocia anche con la scienza e la spiritualità.
Per dirla in modo semplice il volto è come un contenitore, che racchiude il nostro vissuto emotivo. I pensieri buoni e cattivi si riflettono sul viso. Si dice che il viso sia lo specchio della mente, il suo riflesso, la sua fotografia. Tutti i pensieri che emanano dalla mente si riflettono sul viso.
Ogni pensiero che scaturisce dalla nostra mente può essere per sua natura buono oppure cattivo. Le cattive qualità come l'ira, l'orgoglio, l'odio, l'egotismo, la gelosia, si riflettono sul viso dell'essere umano. Alla stessa maniera le virtù, come la verità, l'amore, la compassione, la forza d'animo, la tolleranza, la pazienza, si rifletteranno anch'esse sotto forma di luminosità del viso. Se è possibile nascondere i propri sentimenti è estremamente difficile nascondere i propri pensieri.

Perché scatti fotografie? Cosa volevi esprimere?
Tutti abbiamo oggi strumenti per fotografare, tutti fruiamo migliaia di immagini ogni giorno e tutti le produciamo. Produciamo e leggiamo immagini senza preoccuparci della consapevolezza necessaria per crearle o per "subirle". E' aumentata a dismisura la produzione di immagini e, per assurdo, è diminuita la capacità di capirle.
Forse è servito a migliorare la qualità dell'informazione esistente? Riempiamo il mondo di una serie infinita di amenità quotidiane, una dimensione fotografica tutta personale, scevra da qualsiasi autocritica, ma la lettura delle fotografie avviene con la stessa superficialità.
Fotografia concettuale
La Fotografia Concettuale è un uso intenzionale della fotografia come mezzo artistico, per esprimere le proprie idee più in profondità E' il tentativo di rappresentare, attraverso l'utilizzo di vari strumenti di arte visiva, una particolare visione scaturita nella mente dell'autore e realizzata per comunicare un concetto, un'atmosfera, un'emozione.
A differenza della fotografia documentaria o "figurativa", che mirano alla cattura di immagini estrapolate direttamente dalla realtà quotidiana, la fotografia concettuale tende a esprimere un'astrazione e a generare nell'osservatore una riflessione che va al di là dell'immagine stessa. Tramite oggetti reali e concreti si esprime così un concetto, che può non avere nulla a che fare con il loro significato quotidiano, ma si rappresenta qualcosa in modo metaforico.
Il digitale ha consentito alla fotografia di addentrarsi nel mondo del surreale, permettendo al fotografo di associare immagini e oggetti e creare scene e atmosfere di difficile riscontro nella realtà. Si inseriscono vari elementi nella composizione, facendo in modo che un'idea o un concetto risultino facilmente percepibili, attraverso l'uso di simboli grafici e metafore visive, per rappresentare idee, movimenti, stati d'animo.
Per tali ragioni, la fotografia concettuale è uno dei generi più creativi e di grande ispirazione della fotografia d'arte ma, al contempo, di più difficile realizzazione. Questo tipo di fotografia non segue vincoli, in quanto come ogni forma d'arte, non ha regole, se non quelli dettati dalla propria creatività. Lo scopo della fotografia d'arte è essenzialmente quello di esprimere la creatività per mezzo della fotografia stessa, secondo la visione del fotografo.
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Glamour
Caratteristica della fotografia glamour è il messaggio erotico più o meno esplicito che trasmette, attraverso il fascino e la sensualità della modella. Lo stile, l'ambientazione, la scenografia sono riconducibili a quelli teatrali e cinematografici o, più genericamente, alla fotografia di moda.
Parlando di nudo in fotografia si può fare invece una prima grande distinzione: il nudo inteso come ritratto senza indumenti, in cui la personalità e le caratteristiche del soggetto ripreso restano predominanti (in genere è uno stile più soft, elegante e discreto) e il nudo inteso come ricerca formale, dove il corpo come scultura parla con il suo linguaggio, attraverso l'estetica della forma, e può avere uno stile più esplicito o meno, reale o astratto.
In un ambiente la scena introduce elementi che associati alla figura umana trasmettono significati particolari. Il nudo in ambiente acquista così un'espressione ancora più forte, allorché capovolge la concezione di un corpo nudo osservato nel suo ambiente convenzionale e quotidiano, quello cioè in cui siamo comunemente abituati ad osservarlo e ad associarlo.
Il tema delle mie immagini è in gran parte dedicato alla figura femminile, che per secoli ha attratto immancabilmente il mondo dell'arte con la visione dell'eterno femminino, l'espressione usata da Goethe nell'opera Faust. Un concetto che sta a indicare le caratteristiche eterne, immutabili del fascino femminile, della femminilità, con le qualità che sono proprie della donna e del suo mondo, per certi versi arcano e misterioso, onirico ed archetipo, in un insieme di caratteristiche che la contraddistinguono nel comportamento, nell'animo, nel gusto delle cose. Nella visione di Jung della psiche umana, parte importante riveste la "tendenza della personificazione femminile", come i sentimenti, gli stati d'animo, le intuizioni profetiche, la sensibilità verso l'irrazionale, la capacità di amore trascendente, il sentimento della natura e, non meno importante, i rapporti con l'inconscio.

Colore
E' stato un po' difficoltoso passare al colore, abituato per anni a riflettere la realtà in bianco e nero. Il colore con l'analogico era un cruccio, non potevi in alcun modo gestire il processo chimico-fisico della pellicola e della stampa, dovendo fare affidamento su laboratori, costosi se professionali o di qualità scadente se di tipo commerciale.
Nell'era dell'analogico il cibachrome costituiva il non-plus-ultra per la stampa fotografica a colori, ma negli anni il colore ha significato per me esclusivamente pellicola invertibile, cioè diapositive, la cui qualità è superlativa.

Soul Portraying
«Scene e momenti senza tempo, presenze lontane che rivivono in reminiscenze fantastiche, penetranti e sfuggenti. Il lavoro di un autore eclettico e appassionato di intensa suggestione che testimonia una poetica che nasce da un bisogno vitale. Giancarlo Guzzardi non ha mai mostrato interesse per un tecnicismo esasperato, il suo scopo è piuttosto quello di ricreare nella fotografia ciò che cattura l'anima, le impressioni, le emozioni, i sogni, le visioni, ciò che nella vita ordinaria e quotidiana spesso non trova più spazio. Così, è alle persone e ai volti, al corpo, ai suoi gesti, ai suoi vissuti, considerati sorgenti che nutrono la nostra dimensione profonda, che va il suo sguardo.
Coltivare l'anima, alimentare il cuore, necessità esistenziale e istanza, dunque, che Giancarlo rivolge ai suoi occhi, ai quali chiede non di descrivere quello che vedono, ma di esprimere ciò che lui sente nell'osservare la realtà intorno, ricercando estetiche e contaminazioni, diventando quasi pennelli. Una ricerca efficace, realmente sensibile alla lezione della pittura, specialmente quella dei maestri del passato, vede approdare l'autore ad un consapevole stile "pittorialista", fatto di rimandi anche all'illustrazione fantastica e al surrealismo, sottilmente pervasi dal piacere del gioco e del ricordo.»
(Laboratorio d'arte MAW)
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